Prodotti QM
Quando, intorno agli anni Novanta, i marchi di produzione hanno iniziato a proliferare sotto la spinta delle nuove e sempre più numerose spinte del mercato, nelle Marche i Consorzi dei produttori hanno invece incominciato, con un atteggiamento in evidente controtendenza, ad interrogarsi su quali potessero essere i migliori strumenti per avviare un prolifico dialogo col mondo dei consumatori. Superando lo schema, oggi piuttosto diffuso, della relazione asettica tra venditore e cliente in cui spesso ci si limita alla sola azione del comprare/vendere, ciò a cui questi produttori miravano era proprio l’opposto, ovvero l’istaurazione di un rapporto di reciproca fiducia col consumatore, considerato non più semplicemente come tale, ma come vero e proprio collaboratore con cui condividere un orizzonte progettuale e dei valori comuni.
È proprio da questa ricerca e precisa volontà che nasce il marchio QM (Qualità Marche), il primo a certificare a livello nazionale intere filiere, garantendone la qualità e territorialità dei prodotti.
Se in un primo momento il riconoscimento del marchio veniva richiesto unicamente dai produttori agricoli, esso nel tempo si è aperto anche al mondo delle imprese di trasformazione. In un caso come nell’altro, gli ambiti entro cui il marchio esercita la sua funzione sono la qualità, la tracciabilità e l’informazione. Per garantire il primo di questi punti, è necessario che venga rispettato dai produttori l’insieme di norme stabilite all’interno del disciplinare di produzione; rispetto garantito da una serie di controlli cui i suddetti produttori sono sottoposti periodicamente. Per assicurare invece la tracciabilità, è necessario che venga registrata ogni informazione relativa ai lotti di tutti i materiali impiegati nei processi di produzione e/o trasformazione così che possa in ogni momento essere ricostruita la storia del prodotto in ogni sua fase, garantendo in questo modo al consumatore la massima trasparenza. Quanto all’ultimo aspetto, l’informazione, rientrano in questo ambito tutte le attività di consulenza, organizzazione di convegni ed eventi, rassegne ed altro ancora, volte a mediare, attraverso una comunicazione chiara ed efficiente, tra il mondo di chi produce e quello di chi consuma.
La quasi totalità dei disciplinari di produzione attualmente vigenti per i prodotti marchigiani condivide una serie di punti che, proprio per il loro essere largamente condivisi, rappresentano quelle che possono essere definite le linee guida dei prodotti QM; tra queste compaiono il rifiuto verso qualsiasi ricorso ad OGM (organismi geneticamente modificati); il livello di qualità dei prodotti che deve essere sensibilmente superiore rispetto a quello base stabilito dalla legge; la garanzia della sicurezza alimentare; il rispetto verso l’ambiente e gli animali; l’assoluta trasparenza in tutti gli aspetti che concernono la filiera produttiva. E il fatto che nelle Marche quasi tutte le filiere di produzione agroalimentare – spaziando fra le sue innumerevoli varietà produttive – abbiano ottenuto nel tempo la certificazione QM non può che rappresentare un valido motivo di soddisfazione e orgoglio, nonché un ulteriore stimolo per incrementare e migliorare ulteriormente un settore già in rapida ascesa.