L’Oliva Ascolana del Piceno DOP ha contribuito a dare notorietà al territorio racchiuso tra le province di Fermo e Ascoli Piceno ma la storia di questa DOP risale ai tempi dei Romani quando si ha traccia dell’Oliva Ascolana in salamoia.
Siamo nel sud delle Marche, in un mosaico di colline ondulate, vallate verdeggianti e affascinanti borghi medievali. Le colline, coperte da vigneti, uliveti e campi coltivati, offrono panorami mozzafiato e quell’emozionante vicinanza con Madre natura. A ovest i monti Sibillini delineano il confine naturale, a est si declina verso la costa adriatica con le sue spiagge sabbiose.
Qui sono molti i comuni tra le due province che offrono un’immersione unica nei borghi medievali che hanno fortemente caratterizzato la storia dell’Italia centrale: Offida, Monterubbiano e Moresco, custodiscono un ricco patrimonio storico e architettonico. Ascoli Piceno, con la sua magnifica Piazza del Popolo e le torri medievali, e Fermo, con il suo maestoso Duomo e il Teatro dell’Aquila, rappresentano il cuore culturale di questo territorio. Le tradizioni secolari si riflettono anche nelle numerose feste e sagre che animano i borghi durante tutto l’anno.
Tornando indietro nel tempo… i romani, per loro naturale propensione verso la conquista, la scoperta e l’innovazione – nell’accezione moderna di questi termini – furono i primi a individuare nell’Oliva tenera ascolana un prodotto del Piceno dalle qualità eccezionali.
Già all’epoca questo frutto della terra era il cardine dell’economia locale. Il territorio dove il microclima mediamente mite e un terreno un terrenocalcareo e argilloso, fortemente drenante, contribuisce alla prosperità di questa cultivar.
Nei secoli, l’Oliva Ascolana tenera ha mantenuto il suo ruolo di rilievo non solo per il forte legame con il territorio d’origine ma anche come lodevole ambassador della gastronomia marchigiana nel mondo.
Ma al gusto dell’Oliva Ascolana del Piceno DOP dedichiamo un capitolo a parte…