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Urbino, un gioiello. Anzi due!

Casciotta d'Urbino

Urbino è stata la culla del Rinascimento italiano. La sua bellezza, la sua storia, l’incanto del territorio che la circonda le ha permesso di diventare Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 1998. Urbino è un gioiello marchigiano che porta con sé un altro gioiello: la Casciotta d’Urbino DOP.  Ma la storia che FOOD BRAND MARCHE vuole raccontare parte dalle origini di questa città d’epoca  romana.

L’abbraccio delle colline su cui sorge Urbino, ovvero gli ultimi declini dell’Appennino Settentrionale e della parte meridionale del Montefeltro, arricchisce il suo status geo naturalistico. Il territorio che circonda Urbino ha sempre favorito l’economia rurale che negli ultimi decenni ha ritrovato una nuova vitalità grazie alla presenza di diverse Aziende e Cooperative di agricoltura biologica.

Ma per evidenziare questo fil rouge tra la città di Urbino e la sua Casciotta “con la S” bisogna fare un viaggio nel tempo, quando questo centro urbano, grazie alla vivacità intellettuale e alle abilità strategiche di Federico da Montefeltro, arrivò al suo apice di splendore. Fu lui a volere una Urbino moderna, confortevole, razionale ed esteticamente bella. Queste basi furono la scintilla che la portarono ad essere un centro culturale e artistico tra i più importanti in epoca rinascimentale, attirando artisti, architetti e intellettuali da tutta Europa. Il Palazzo Ducale, uno dei più bei palazzi rinascimentali d’Italia, è il simbolo di questo periodo di magnificenza. Al suo interno, la Galleria Nazionale delle Marche ospita capolavori di artisti come Piero della Francesca, Raffaello e Tiziano. Oggi Urbino si presenta intatta come all’epoca perché ha saputo conservare l’architettura cinquecentesca.

E proprio in questa magnifica epoca rinascimentale che nasce uno dei formaggi più antichi delle Marche: la Casciotta d’Urbino DOP, uno dei 34 prodotti certificati del portfolio di FOOD BRAND MARCHE. La promozione che l’Associazione rivolge a questo gioiello caseario marchigiano si accompagna alla narrazione della sua storia. Il nome è particolare, quella S che la contraddistingue è una licenza dialettale. Un formaggio che nasce da una miscela di latte di pecora e di latte vaccino entrambi di alta qualità e provenienti dalla stessa area che da sempre ha garantito la produzione di foraggio pregiato. Un gioiello della tavola che anche il grande Maestro Michelangelo Buonarroti apprezzava in modo particolare.