COLLI PESARESI DOC

Storia e tradizione

Nell’attuale zona di produzione della DOC “Colli Pesaresi”, quella vinicola è un’attività molto antica che, attraverso lo scorrere dei secoli e delle generazioni, è arrivata sino a noi. Già avviata durante l’epoca romana, la produzione di vino conobbe un’importante crescita durante il periodo medievale, grazie al diffondersi della presenza di monaci sull’intero territorio regionale. Nell’area del pesarese, un altro fattore importante era costituito dalla presenza delle due Signorie di Urbino e di Rimini, in costante competizione tra loro, le quali investirono molto sulle attività agricole e su diverse coltivazioni (tra cui quella della vite), contribuendo così ad aumentare la ricchezza di queste terre. Da quel momento numerosi sono stati i cambiamenti e i miglioramenti apportati a questa particolare attività – ne è un esempio la comparsa, avvenuta intorno alla seconda metà del ’700, dell’“alberata” e della “piantata” – che ha sempre continuato a crescere, diventando uno dei principali vanti degli abitanti del pesarese.

Tutti le tipologie della DOC

La lunga storia dell’attività vinicola nell’area del pesarese, fatta di crescita continua e progressivo affinamento delle tecniche lavorative, ha portato i produttori del settore a richiedere e ad ottenere la denominazione di origine controllata “Colli Pesaresi”; marchio che prevede che ognuna delle diverse tipologie di vino rientranti in questa categoria rispetti una precisa serie di parametri e valori. A far parte di questa DOC del nord delle Marche sono i vini: bianco, Biancame, Trebbiano, rosso, rosato, Sangiovese (anche nelle versioni riserva e novello) e spumante. A questi, vanno poi ad aggiungersi ulteriori sottozone così denominate: Focara rosso, Focara Pinot nero, Roncaglia bianco, Parco Naturale Monte San Bartolo Sangiovese, Parco Naturale Monte San Bartolo Cabernet sauvignon, Roncaglia Pinot nero vinificato in bianco, Roncaglia Pinot nero, Focara Pinot nero vinificato in bianco (tutti sempre da considerare anche nella rispettiva versione riserva) e, per concludere, Focara Pinot nero spumante e Roncaglia Pinot Nero spumante.

Aromi e sapori

I bianchi appartenenti a questa DOC presentano un colore giallo paglierino e un profumo delicato in cui possono cogliersi note di ginestra e fiori bianchi. Al gusto fresco e asciutto dei bianchi si contrappone quello maggiormente caldo e vellutato dei rossi. In questi vini, contraddistinti dalla peculiare tinta purpurea, al limite del granato, è possibile avvertire sentori di violetta e frutti di bosco.

Il territorio del pesarese

La produzione della DOC “Colli Pesaresi” cade interamente nella provincia di Pesaro e Urbino e coinvolge ben 37 comuni compresi tra la regione del Montefeltro, i bacini dei fiumi Metauro e Foglia, e la superficie del monte S. Bartolo. Il territorio di quest’area è perlopiù contraddistinto dalla media e bassa collina e la sua altitudine oscilla tra i 300 e i 600 mt. s.l.m. In alcuni tratti, alla collina subentra la pianura, specie nelle zone delle due valli del Foglia e del Metauro. Lungo la costa, la coltivazione della vite, e dunque il vino che ne deriva, risente ovviamente della maggiore vicinanza del mare che ne influenza notevolmente la sapidità, così differenziandolo da quello prodotto nelle zone più interne.

Antichi apprezzamenti

Già Plinio (25-79) appuntò la grande quantità e varietà – addirittura un centinaio! – di vigne e di vini prodotti nel pesarese. Un’altra importante testimonianza dello stretto legame, in queste zone, tra uomo e ambiente ci è fornita dal medico ed enologo Andrea Bacci, il quale, nel suo De naturali vinorum historia (1595) si soffermò su questi territori delle Marche descrivendoli come “luoghi ove si coltivano vigneti i cui vini ottengono il pieno gradimento negli enopoli veneti per la schiettezza e la buona preparazione”.

DISCIPLINARE DI PRODUZIONE COLLI PESARESI DOC