LENTICCHIA DI CASTELLUCCIO

Un legume “biblico”

La lenticchia è senza dubbio uno fra gli alimenti più antichi di cui abbiamo testimonianza. Proveniente dall’Asia Minore, la troviamo citata addirittura all’interno della Bibbia. Anche le origini della lenticchia di Castelluccio di Norcia IGP vanno rintracciate molto indietro nel tempo, intrecciate, sin dai suoi inizi, a quelle della civiltà agricola umbra. Da allora molti anni, addirittura secoli, si sono succeduti, ma la coltivazione di questo prezioso legume non è stata mai abbandonata e le stesse tecniche di produzione, basate sulla concimazione organica, si sono tramandate, sempre fedeli a sé stesse, fino ai nostri giorni.

Dal 1999, un prodotto certificato

Nonostante le radici lontane nel tempo e il mantenimento degli antichi metodi lavorativi, quella della Lenticchia di Castelluccio è anche una storia di progressivo sviluppo e affermazione. Nel 1960, infatti, nasce la Cooperativa di Castelluccio, con il preciso obiettivo di promuovere e diffondere la conoscenza di questo e altri legumi e cereali coltivati nelle terre di Castelluccio di Norcia. Semina biologica e rispetto dell’ambiente sono i due elementi fondamentali nonché principi guida dei processi di lavorazione della lenticchia e, proprio grazie a questi, la Comunità Europea ha deciso, nel 1999, di conferire alla Lenticchia di Castelluccio il marchio IGP.

Metodi di ieri e di oggi

Le antiche tecniche di lavorazione della Lenticchia, tutt’oggi impiegate, prevedono diverse fasi. Tutto comincia con le operazioni di aratura ed erpicatura eseguite durante gli inizi della stagione primaverile, quando il manto nevoso, che sempre copre queste zone durante il periodo invernale, si è ormai disciolto. Intorno alla metà di marzo, e fino alla metà di maggio, si procede con la semina e, solo una volta terminata questa fase, si prosegue con la rullatura del terreno, passaggio fondamentale per favorire la germinazione dei semi. Per assistere alla fioritura, meraviglioso spettacolo della natura, bisogna solitamente attendere all’incirca un mese e mezzo dall’inizio della semina. Tra la fine di luglio e la metà di agosto, è poi il momento della carpitura e della ricacciatura, a cui segue, entro la fine del mese, la trebbiatura, per l’estrazione del seme.

L’ingrediente ideale per ogni portata

I semi della Lenticchia di Castelluccio di Norcia IGP hanno una forma piccola e tondeggiante. La buccia che li ricopre è piuttosto sottile e tenera e presenta un colore che varia dal marroncino al verde chiaro. Ideale per la preparazione di primi, secondi o contorni, la Lenticchia di Castelluccio può essere impiegata in una grande varietà di ricette, dalle classiche zuppe e minestre a piatti più raffinati come i maccheroncini ai germogli di lenticchie. Tantissime idee per piatti gustosi e salutari al tempo stesso, grazie alle sue importanti qualità nutritive determinate dall’elevato numero di proteine, vitamine, fibre e sali minerali che contiene.

Un prodotto biologico al 100%

Le due regioni interessate dalla produzione della Lenticchia di Castelluccio di Norcia IGP sono le Marche e l’Umbria. I due principali comuni coinvolti nelle attività di produzione sono Castel Sant’Angelo sul Nera (MC) e Norcia (PG). Il complesso di questi territori fa parte del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, le cui condizioni climatiche piuttosto rigide – tipiche delle zone che si trovano a un’altitudine pari a 1.500 metri – permettono ai coltivatori di non ricorrere ad alcun trattamento per la conservazione della lenticchia, così da ottenere un prodotto naturale al 100%.

Lo spettacolo della Fioritura di Castelluccio di Norcia 

Vero spettacolo della natura, unico nel suo genere, è la Fioritura di Castelluccio di Norcia a cui si può assistere ogni anno in un arco di tempo che va dalla fine di maggio alla prima metà di luglio. Un’imperdibile esplosione di colori che copre l’intero manto del Pian Grande e del Pian Perduto.

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