PATATA ROSSA DI COLFIORITO IGP
Un tubero importato dai soldati
Tra i caratteristici prodotti umbro-marchigiani, un posto di rilievo spetta alla Patata Rossa, coltivata nelle zone degli altipiani di Colfiorito e Casenove, sin dalla seconda metà del xviii secolo. Sembra infatti che proprio a quell’epoca vada fatto risalire il primo ingresso della patata in queste zone, ad opera delle truppe imperiali che qui spesso si accampavano per riposarsi durante i loro lunghi viaggi. La coltivazione del tubero dovette successivamente aumentare in epoca napoleonica, dato l’elevato consumo che erano soliti farne i soldati francesi. Da allora, la tradizionale pratica non è più stata abbandonata dagli abitanti di queste alture.
Un prodotto dalla qualità certificata
La Patata Rossa di Colfiorito, ormai tra i prodotti insigniti del marchio IGP, è coltivata in un’ampia zona a ridosso dell’Appennino umbro-marchigiano, coinvolgendo, nei suoi processi produttivi, alcuni comuni appartenenti alla provincia di Perugia, in Umbria, e di Macerata, nelle Marche. Insieme alle particolari tecniche di coltivazione, a determinare le caratteristiche uniche e irripetibili di questo prodotto sono senza dubbio le peculiari condizioni della zona montana appenninica; specialmente del suo terreno e del suo clima.
Coltivazione e conservazione
Prima di procedere all’impiantamento dei tuberi, è fondamentale che il terreno destinato ad ospitarli sia preparato in maniera adeguata. È infatti molto importante che sia messo nelle condizioni di poter accogliere al meglio, durante i mesi più freddi, il gelo, la cui funzione strutturante è imprescindibile per l’ottenimento di un prodotto di alta qualità. Una volta che si è lavorato il terreno, si può procedere con la semina del tubero, che solitamente avviene durante l’arco di tempo che va dall’inizio di marzo alla fine di giugno, e che può essere praticata sia a mano che con l’ausilio di appositi macchinari. Richiusi i solchi e pareggiato il terreno, il processo continua con la rincalzatura. Giunti a questo punto, occorrerà attendere gli inizi di agosto per la raccolta. Da quel momento, e fino alla fine del mese, le patate saranno man mano prelevate dal terreno e portate nei magazzini, dopo essere state accuratamente disposte all’interno di sacchi di nylon o cassoni, dove potranno adeguatamente conservarsi.
La semplicità e le sue mille declinazioni
Nella Patata Rossa di Colfiorito IGP, dalla forma ovale e piuttosto irregolare, al rosso opaco del rivestimento esterno si contrappone il giallo, sempre delicato, della polpa. Alla vista e al tatto, la buccia si presenta come prevalentemente liscia e omogenea. È molto importante, affinché le qualità fisiche della patata non vengano alterate, che questa venga conservata in ambienti bui e a bassa temperatura. È infinito il numero di ingredienti con cui la Patata di Colfiorito può essere combinata, dando vita a ricette sempre uniche e dal gusto inconfondibile. Utilizzata come base per l’impasto di focacce, pane, ciambelle e gnocchi, questa patata è buonissima anche da sola, che venga lessata, cotta al forno o fritta.
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Una grande fiera estiva
Ogni anno, a partire dal 1978, è possibile partecipare, durante il mese di agosto, alla rinomata Sagra della Patata Rossa di Colfiorito IGP, nata per promuovere e diffondere la conoscenza di questo e molti altri prodotti tipici della zona dell’Appennino umbro-marchigiano. Un evento in cui alla gastronomia si uniscono l’arte, la musica e, soprattutto, tanto divertimento.