
PERGOLA DOC
Un viaggio dalla Toscana alle Marche
Le radici del vitigno Pergola vanno rintracciate nella regione Toscana, da dove, passando per l’Umbria, pare siano giunte fin nelle Marche per opera di un nobile eugubino, intorno all’anno 1200. Un vero salto nello sviluppo di questa coltivazione si ebbe però solo tre secoli dopo, quando un agricoltore del luogo, intuendo le grandi potenzialità che si celavano dietro questo particolare vitigno, si impegnò in prima persona per diffonderlo e migliorarne la lavorazione. Dopo una lunga fase di stallo e decrescita, ormai da qualche decennio è stata ampiamente ripresa l’attività di coltivazione e produzione vinicola. Lo strenuo lavoro portato avanti dai viticoltori locali ha raggiunto nel 2005 un importante traguardo segnato dal riconoscimento della DOC “Pergola”.
Le tipologie di vini
Esistono quattro macrocategorie in cui si suddividono i vini appartenenti alla DOC “Pergola”. Troviamo l’Aleatico, a sua volta distinguibile nelle tipologie superiore, riserva, spumante e passito; il rosato, che può essere degustato anche in versione frizzante; il rosato o rosé spumante; e per finire il classico rosso, declinato anche nelle versioni novello, superiore e riserva. È fondamentale, ai fini del rispetto del disciplinare di produzione della DOC, che ognuna di queste tipologie di vino rispetti una precisa composizione ampelografica, che naturalmente varia da una versione all’altra, garantendo in ogni caso un prodotto di eccellente qualità.

Il gusto della DOC “Pergola”
Fil rouge fra le differenti tipologie di vini appartenenti alla DOC è senza dubbio il colore: un rosso rubino acceso, reso ancora più intenso da dei riflessi porpora. Altro elemento ad accumunare i vini di Pergola è la struttura solida, che garantisce un gusto pieno ed armonico al tempo stesso. La sensazione che prevale degustandoli è quella di una calda rotondità e morbidezza. Odorandoli, si avvertono sentori di fiori (principalmente rosa e viola) e frutti rossi, a cui possono unirsi note maggiormente speziate.
Il perfetto habitat della vite
Le uve votate alla produzione della Denominazione di Origine Controllata “Pergola” sono coltivate in cinque comuni appartenenti alla provincia di Pesaro e Urbino. Questi sono Pergola – da cui il nome della DOC –, Fratte Rosa, Frontone, Serra Sant’Abbondio e San Lorenzo in Campo. Il paesaggio che copre questa area è piuttosto omogeneo, è attraversato dal fiume Cesano ed è prevalentemente caratterizzato dalla media e alta collina. Molto stretto è il legame tra questo vitigno e la sua terra; difficilmente infatti si riuscirebbe a trapiantarlo altrove mantenendone inalterate le qualità. Queste sono fortemente influenzate dal carattere collinare e pedemontano del paesaggio pesarese, e richiedono una buona esposizione alla luce e al calore solari. Per questo, l’area delimitata dalla DOC, con le sue moderate pendenze e la protezione dai venti fornita dalle vicine montagne, costituisce l’habitat ideale per lo sviluppo di questi vitigni.
Le origini toscane
Il primo importante studio sui vitigni di Pergola è stato condotto nel 1833 dall’esperto agrario Giuseppe Mamiani. Fu questi che, con le sue ricerche comparative tra alcuni vitigni autoctoni e quelli della vicina Toscana, comprese che era scorretta la tradizionale usanza per cui ci si riferiva ai vini di produzione pergolese col solo nome di “Vernaccia di Pergola”. Capì infatti che l’Aleatico era sì ormai un vitigno marchigiano, ma di origine toscana. Nel tempo, la teoria dello studioso pesarese venne confermata e corroborata da ulteriori indagini.
Eventi
Appuntamento estivo la “Festa del vino di Pergola”. Fulcro della manifestazione è la meravigliosa camminata guidata tra le vigne del Pergola DOC con (meritata!) degustazione finale.