
SERRAPETRONA DOC
Il valore della resistenza
Già negli anni Sessanta del Cinquecento, stando alle fonti a noi pervenuteci, la coltivazione della vite nel circondario di Camerino doveva essere una pratica assai diffusa. E tale continuò ad essere negli anni a venire, seguendo il percorso di un graduale ma costante sviluppo. Una tappa importante all’interno di questo tragitto fu segnata dall’introduzione, avviata in seguito all’unificazione d’Italia, di una serie di misure volte all’incremento della produzione agricola; o, ancora, la prima grande esposizione e fiera enologica tenutasi nei pressi di Camerino nel 1872.
Tuttavia, ad un certo punto, anche i produttori di questo settore in progressiva crescita dovettero fare i conti con un momento di grave crisi e stallo dovuto all’importante fenomeno di emigrazione che aveva iniziato ad interessare alcune zone dell’entroterra marchigiano a seguito della Seconda guerra mondiale. Fortunatamente, però, non tutti decisero di scoraggiarsi e abbandonare i propri luoghi di origine; a rimanere furono infatti, tra gli altri, i produttori della rinomata Vernaccia che decisero, in totale controtendenza, di puntare tutto sul loro lavoro, riuscendo man mano a portare la propria produzione a dei livelli industriali, disincentivando così la “fuga” dai territori di Camerino e dintorni.
La certificazione DOC
Il Serrapetrona nasce dalla Vernaccia spumante. Quando a quest’ultima è stato riconosciuto il marchio DOCG, tutti i vini fermi prodotti a partire da uve Vernaccia sono diventati Serrapetrona DOC. Come stabilito dal disciplinare di produzione, i vini Serrapetrona DOC devono essere prodotti per almeno l’85% da uve provenienti da vitigni Vernaccia, cui possono aggiungersi, per un massimo del 15%, altri vitigni a bacca nera e non aromatici, che siano coltivabili nelle Marche.

Proprietà e particolarità
Nota distintiva del vino Serrapetrona è senz’altro il particolare aroma, in cui il sentore di ciliegie selvatiche si fonde a quello di gelso rosso e ribes nero. Il colore è rosso rubino, mentre il sapore è caldo e avvolgente. A renderlo tanto intenso contribuisce certamente il periodo di invecchiamento – di durata minima 10 mesi – che deve essere rispettato prima di poter ammettere il vino al consumo. Se la conservazione è avvenuta all’interno di recipienti di legno, è possibile che un lieve sentore di questo materiale vada ad aggiungersi alle preesistenti note fruttate e floreali.
Le terre maceratesi
Ad essere coinvolti nella produzione della DOC “Serrapetrona” sono l’omonimo comune di Serrapetrona e parte di quelli di Belforte del Chienti e di San Severino Marche. Questa fascia di territorio del maceratese è piuttosto interna – la distanza dal mare è infatti pari a una sessantina di km – ed è per metà classificabile come ambiente montano e per l’altra metà come alto-collinare. Le caratteristiche del terreno sono senza dubbio uno dei principali fattori capaci di influenzare in modo decisivo le proprietà organolettiche del vino: in particolare, il terreno sciolto, in cui si registra una prevalenza di sassi e arenaria, dona al prodotto vino un odore peculiare in cui si avvertono tracce minerali e sulfuree.
Le diverse origini del nome
Sono numerose le versioni riguardanti l’origine del nome “Serrapetrona”. Stando ad alcuni antichi documenti, esso deriverebbe da un certo Petronio, un ricco e importante cittadino romano che in questo paese aveva trovato rifugio. Altri studiosi sostengono invece che il nome sarebbe stato ispirato alla gran presenza di pietre presenti nei pressi del piccolo borgo.
Appassimenti aperti
Per celebrare il Serrapetrona DOC e la Vernaccia di Serrapetrona DOCG, viene organizzato ogni anno, durante il mese di novembre, Appassimenti aperti. Particolarità della manifestazione, oltre ad una piazzetta affollata dagli stand dei numerosi produttori locali, è la possibilità di visitare i cosiddetti “appassimenti”, ovvero i luoghi in cui sono riposte le uve ad appassire in seguito alla vendemmia. Un modo in più per conoscere ed apprezzare, in una diversa prospettiva, l’ottimo vino di Serrapetrona.